COMUNE DI RIGNANO GARGANICO
Rignano Garganico (590 m. slm, 2300 abitanti) “ha una
posizione aerea, dominante. Regna” (Padre Doroteo Forte). Dalla balconata, a
strapiombo sul Tavoliere, si gode la visione di un panorama raro e suggestivo:
la pianura variopinta, le colline brune del Subappennino, l’Adriatico luminoso,
la cima nevosa della Maiella.
Il primo documento storico della sua esistenza risale al 1029; si tratta di un
diploma del Capitano Cristoforo dove si parla del monte “Guardie Riniani” a
proposito di confini con i possedimenti del monastero benedettino che oggi è
rappresentato dal convento francescano di San Matteo. La sua origine è
sicuramente bizantina (sec. X), come fa pensare la torre di forma circolare all’angolo
dell’omonimo palazzo di stile barocco, che nella prima metà del 700 ha
inglobato l’antico castello del XI-XII secolo. In quegli anni la vitalità del
borgo e del “Castellum” è dimostrata dalla presenza di militi, giudici, notai,
comestabuli e cittadini. Nel periodo angioino si passa alla baronia. Primo
barone è un certo Berardo di Raiano. Nel 500 è Alfonso Torella. Nel 600
succede la casata dei Corigliano, il cui dominio perdura fino al 1835, con la
vendita delle tere e del palazzo da parte dell’ultimo barone e primo marchese
di Rignano, Luigi Corigliano. Dal 1447 fino alle leggi eversive di Bonaparte e
Murat, il paese da il proprio nome ad una delle più importanti ed estese
“locationi” doganali, quella appunto di “Arignano”. Nel corso dei secoli lo sviluppo
demografico si presenta altalenante a causa di epidemie, terremoti e guerre.
Nel 1320 conta 118 fuochi (590 abitanti) per raggiungere nel 1961 il massimo
incremento con 3328 abitanti. Dopo di che si assiste ad un calo costante, per
effetto dell’emigrazione all’estero e nel nord Italia. Fino al 1869
(abbattimento di Portagrande) la vita della comunità si svolge dentro le “mura”
del centro storico. Negli anni seguenti fino ai giorni nostri l’assetto
urbanistico, per effetto di nuove e più adeguate esigenze abitative, è in
costante espansione, concentrandosi prevalentemente sulla via per San Marco in
Lamis. Per la sua posizione aerea dominante, Rignano è da sempre un luogo di
vedetta ed è stato frequentato in epoca preistorica, protostorica e storica, fino
ai tempi moderni e più precisamente nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Il borgo medievale (oggi centro storico del paese) è ben conservato e comprende
le case-grotte, le stradine a serpentina, i vicoli ciechi, i mugnali, e i tanti
archi. Il suo sviluppo urbanistico è affidato alla spontaneità del tempo, dei
luoghi e degli uomini. Il centro storico ha una forma irregolare; le strade si
snodano in senso circolare attorno a due poli di interesse: la Chiesa Madre a
Sud e il Castello Palazzo a Nord. I vari anelli sono collegati tra loro da
stradette a gradoni conformemente alla situazione orografica; estremamente
caratteristica è la strada anulare esterna (Giro Esterno Est-Ovest, costruita
sul tracciato delle mura preesistenti). La più ricorrente tipologia edilizia è
composta da alloggi di tipo seriale, formati da uno o più piani, con un unico
affaccio su strada. Ad eccezione della Chiesa e del Castello, che si basano su
forme prestabilite ed elaborate, il resto delle costruzioni, come accennato
prima, è di tipo spontaneo, cioè frutto della volontà dei cittadini. I
caseggiati sono interrotti ogni tanto da tipiche piazzette aperte da più lati o
con un solo accesso (vaglio, vico, ecc.); l’altra nota caratteristica è la
presenza di architettura rupestre, cioè di costruzioni miste che occupano
parzialmente grotte o ripari rocciosi. Il riferimento è al rione “La Rotte”
(Grotta in dialetto rignanese), che è il nucleo più antico del Centro Storico,
che qui cresce e si sviluppa originariamente dal basso in alto, e nelle epoche
successive da Sud a Nord. A riprova che il rione sia il più antico del paese è
l’esistenza-presenza in questo luogo del municipio e della prima chiesa. Di
quest’ultima si sono perse le tracce, resta un piccolo bassorilievo di San
Michele in pietra arenaria che occupava la sommità della porta d’ingresso, già
da lungo tempo inglobata alle altre case di abitazione di cui faceva parte. Nel
rione vi è tutt’oggi un piccolo spiazzo diviso a metà in senso longitudinale da
uno scalone; era la piazza principale del paese, su cui si affacciava un
balcone dell’antico municipio. Come anticipato prima un’altra delle attrattive
architettoniche e storiche di Rignano è il Palazzo Baronale, una delle più
importanti costruzioni del paese risalente al XII sec. e che con la Torre
adiacente è uno dei simboli storici e più antichi del paese, occupato nel corso
dei secoli dai conti e dai baroni che via via hanno “regnato” a Rignano. Da
segnalare è anche il bassorilievo dell’artista Antonio Giuliani, raffigurante
le bellezze paesaggistiche del Gargano, che fa bella mostra di se lungo il
belvedere (La Ripa).
Parchi archeologici
Sito archeologico di Grotta Paglicci
Il giacimento di Paglicci è situato sul fianco meridionale del Gargano, in agro
di Rignano Garganico, sulla riva destra del Vallone di Settepende. Nei suoi
depositi terrosi sono contenuti abbondanti resti della vita quotidiana degli
uomini preistorici, oggetti d’arte e alcune sepolture risalenti a 24.000 anni
fa.
Sito archeologico di Grotta Spagnoli e Valle Ividoro
Negli anni ’70 il giacimento paleolitico di Grotta Spagnoli è stato oggetto di
scavi e di studi da parte di una squadra di archeologi dell’Università degli
Studi di Firenze. Il materiale rinvenuto risale quasi tutto al Paleolitico
Medio, con una datazione che oscilla tra gli 80 e i 40 mila anni da oggi.
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