Santuario di Pulsano ed eremi

Il Monastero di Santa Maria di Pulsano è edificato sull’omonimo vallone a circa 8 km a sud-ovest di Monte Sant’Angelo. La gola nasce a monte da tre bracci detti Valle Campanile, Vallone dei Romitori e Valle Mattina. Questi confluiscono poi in un unico grande vallone lungo oltre due chilometri e con pareti che possono raggiungere i 300m di altezza. Dal sito si gode un’ampio panorama sul golfo di Manfredonia e le coste del barese. Imponente ed aspro il paesaggio della roccia, che presenta ripide pareti subverticali segnate da campi solcati, vaschette di corrosione ed altri fenomeni carsici. L’ambiente vegetazionale risalta per la presenza di endemismi quali Enula candida, Vedovino di Dallaporta, Campanula del Gargano, Aubrezia di Colonna.

In questi solitari dirupi si celebrano i voli di Corvi imperiali, Passeri solitari e diverse specie di rapaci. Il Monastero probabilmente fu edificato su piu’ antichi insediamenti religiosi e si ipotizza che nel sito fosse un tempo situato il tempio pagano dedicato all’oracolo Calcante del quale fa menzione Plinio. Il primo impianto è della fine del sec. VI ad opera dei monaci dell’ordine di San Equizio. La chiesa fu in seguito distrutta dai Saraceni. Nel 1129 San Giovanni Salcione da Matera, dopo lungo peregrinare, vi si stabilì ricostruì l’antico e abbandonato Monastero di S. Gregorio a Pulsano e fondò la Congregazione benedettina degli Eremiti Pulsanesi. Nei dintorni del Monastero e specialmente nel Vallone dei Romitori i monaci costuirono diverse celle abbarbicate sulle aspre pareti del vallone dove trascorrevano lunghi periodi di solitudine assoluta nella preghiera e nella contemplazione. Nella cella della rondine, sostò in meditazione anche S. Francesco d’Assisi.

Il Monastero ha raggiunto la sua massima importanza nel Medioevo, svolgendo un ruolo di primaria importanza nella riorganizzazione del territorio e nella fondazione di nuovi centri del Gargano. Nei secoli successivi inizio la decadenza e il Monastero fu sospeso nel 1806. Dopo un lungo periodo d’abbandono il 20 dicembre 1997 vi si è insediata una comunità monastica che è incardinata nell’arcidiocesi di Manfredonia ed è birituale latina e bizantina nell’espressione liturgica e spirituale. L’8 settembre ricorre la festività della Madonna di Pulsano: i fedeli partono da Monte Sant’Angelo e raggiungono l’abbazia sul dorso di muli. Si accede all’Abbazia attraverso un arco che da accesso ad un corridoio sul cui lato destro si aprono numerosi altri ambienti. Sovrastano il corridoio altri ambienti monastici e una torre a base quadrata detta Torre di Annibale.

Il corridoio conduce alla chiesa in stile romanico ricavata in parte in una grotta naturale che funge da abside. Ha una sola navata con volta a botte scandita da grandi archi trasversali su semipilastri vicini alle pareti. Il portale a forma ovale è finemente decorato con rilievi zoomorfi. Il complesso monastico presenta grosse mura di cinta. Gli eremi, molti dei quali inaccessibili sia per motivi logistici che di sicurezza, sono talvolta costituiti da semplici grotte, altre volte da umili costruzioni solitarie addossate alle pareti delle valli. A breve distanza dal Santuario in direzione nord è situato l’eremo di S. Gregorio Magno, costituito da un’ampia cavità naturale di circa 200 mq., recentemente ripulito e visitabile. Più in la è l’eremo di San Giorgio Megalomartire, oggi ormai diruto. Dal piazzale antistante l’Abbazia attraverso una ripida scala scavata nella roccia si ha accesso all’eremo di Sant’Arcangelo costituito da tre locali intercomunicanti scavati nella roccia.

Cronologia

VI sec. d.C.

Santuario di Pulsano ed eremi

Ultimo aggiornamento

19 Maggio 2023, 11:41