Costa Pozzone
La Costa Pozzone è una piccola falesia intercalata da suggestive insenature che costeggiano il versante meridionale della laguna di Varano. L’area è parte integrante di una piccola altura carsica di 125 m slm, denominata Puzzone, situata a nord-ovest dell’abitato di Cagnano Varano. Il termine Pozzone o Puzzone, letteralmente “grande pozzo, sembra sia da correlare alla presenza di pozze d’acqua, sorgenti che insistono nell’area. Prima delle leggi eversive della feudalità il Pozzone costituiva una difesa, dove i cittadini di Cagnano Varano godevano lo jus di raccogliere legna morta in ogni tempo dell’anno. Un custode vigilava sui suoi erbaggi, affinché fossero fruiti correttamente. Fino alla seconda meta del secolo XIX, la difesa costituiva un fondo boscoso demaniale interamente incolto, usato esclusivamente per il pascolo degli animali. Nel primo decennio del 1900 fu deliberata la sua riconversione da fondo pascolatorio a fondo olivetato, costituendo per lungo tempo un punto di forza dell’economia agro-pastorale di Cagnano Varano. Le piccole incisioni carsiche, che digradano verso la laguna, creano modeste insenature caratterizzate da spiagge costituite da ciottoli e gusci di molluschi, alternate a piccole falesie, contornate da Terebinto (Pistacia terebinthus), Leccio (Quercus ilex), Olivastro (Olea europea var. sylvestris), Fico (Ficus ficaria), e Ilastro (Phillyrea latifolia). Tutto l’altopiano è caratterizzato dalla presenza di una vegetazione dominata dalla Marruca (Paliurus spina-christi), dall’Asfodelo (Asphodelus microcarpus) dalla Scilla (Uriginea marittima), e dalla Bellavedova (Hermodactylus tuberosus) unitamente a qualche secolare albero d’ulivo ormai inselvatichito, per gli incendi e per l’intensa pressione di pascolo a cui è sottoposto. Non mancano le piccole orchidee selvatiche (Barlia robertiana, Serapias lingua, Ophrys tenthredinifera, O. bombyliflora, O. sphegodes, Orchis italica, O. morio, Anacamptis pyramidalis) di cui tutta l’area è ricchissima. Gli antichi Greci ritenevano che di Asfodeli fossero popolati i prati del Regno dei Morti, cosicché li assunsero ad emblema dei trapassati e li usavano per adornare le tombe. La loro presenza in genere ci rivela che siamo di fronte a suoli poveri, poiché fortemente degradati a seguito della continua esposizione agli agenti erosivi. Il degrado e l’abbandono in cui versa l’area non sono riusciti a cancellare il fascino paesaggistico dell’area.
Ultimo aggiornamento
15 Maggio 2023, 16:43