BENI ARCHEOLOGICI
Trabucchi
Peschici - Trabucco di Forcichella
Comune: Peschici
Modalità
di fruizione:
Cronologia:
Il trabucco Forcichella si
trova in territorio di Peschici a circa 8 km. dall’abitato. Il trabucco è
edificato su un promontorio a forma semicircolare, interessato da numerosi
insediamenti turistici frammisti alla vegetazione spontanea. La baia in cui il
trabucco pesca è delimitata verso nord-ovest dalla Punta Usmai, ben
riconoscibile per la presenza della Torre omonima e su cui opera un analogo
trabucco.
Ad oriente, in direzione Vieste si sviluppano le frastagliate coste che
preludono la baia e la palude di Sfinale, annunciate dalla omonima torre di
avvistamento costiero.
Peschici - Trabucco di Manaccora
Comune: Peschici
Modalità
di fruizione: n.a.
Cronologia:
Il promontorio di Manaccora è certamente più noto per le sue testimonianze archeologiche, ma in ogni caso esso ospita anche uno dei trabucchi peschiciani ancora in attività. Punta di Manaccora è uno stretta promontorio marino, che divide con la sua presenza la spiaggia di Manaccora originata dall’apporto del canale della Crapanese da quella di S. Nicola originata dall’apporto della valle omonima. Sul lato ovest della Baia di Manaccora è presente la famosa cavità naturale all'interno della quale è stata accertata la presenza di un nucleo umano databile all’età del bronzo (XII-XI sec. a.C). Sul promontorio è anche possibile osservare i resti di un villaggio capannicolo e la necropoli. Alla valenza archeologica si associa l'aspetto paesaggistico e naturalistico per la presenza di vegetazione mediterranea. Il trabucco è situato sul lato che guarda verso l’abitato di Peschici. D’estate il trabucco funziona come ristorante per i turisti desiderosi di mangiare il pesce appena pescato in questo incantevole scenario marino.
Peschici - Trabucco di Punta Usmai
Comune: Peschici
Modalità
di fruizione: n.a.
Cronologia:
Punta Usmai è una delle piccole penisole affacciate nel mare Adriatico. L’area è posta ad oriente di Peschici da cui dista circa 7 km. La penisola ha una forma vagamente triangolare il cui vertice proteso verso il mare termina con un articolato ricamo di scogli e microinsenature. Sulla punta estrema di questo paesaggio di roccia si trova il trabucco e a breve distanza una torre di avvistamento costiero del XVI secolo. La roccia presenta una limitata falesia alta circa 2 metri dai quali si protendono le lunghe antenne dei pali del trabucco, tese a sostenere la rete da pesca. In trabucco ancora in attività ha dimensioni limitate e manca di un tipico gabbiotto per il ricovero delle attrezzature. Poco distante dal trabucco si trova la grotta marina detta del Riccio.
Peschici - Trabucco di San Nicola
Comune: Peschici
Modalità
di fruizione: n.a.
Cronologia:
Ad est del promontorio che ospita l’abitato di Peschici si trova il piccolo promontorio roccioso di Punta S. Nicola. Sul lato rivolto l’abitato si trova il trabucco omonimo, con i suoi pali rivolti verso il mare, uno dei pochi ancora in attività. Dall’altra parte del promontorio è possibile infatti scorgere i resti di un altro trabucco chiamato, per distinguerlo dal precedente “trabucco di Punta S. Nicola”. Punta S. Nicola è anche un ottimo punto panoramico che consente di osservare il versante orientale dell’abitato di Peschici, le sottostanti baie e la vicina Punta di Manaccora, famosa per i suoi ritrovamenti archeologici. Le falesie attorno sono tutte punteggiate di grotte marine o che si affacciano sulle spiagge. Il trabucco di S. Nicola è edificato su una bassa scogliera, senza casotto annesso. Poco distante si trova l’edificio in legno di un ristorante. Questo elemento di connubio garantisce anche la sua persistenza nel tempo e una manutenzione delle strutture.
Peschici - Trabucco in località Calalunga
Comune: Peschici
Modalità
di fruizione:
Cronologia:
Il promontorio di
Calalunga si trova ad oriente dell’abitato di Peschici a crica 4 km. in linea
d’aria. Sul versante orientale del promontorio è presente il trabucco omonimo.
Il trabucco pesca quindi nella baia posta tra Calalunga e Punta Usmai. Su
quest’ultima è presente un altro trabucco che pesca nella baia adiacente.
Poco distante dal trabucco di Calalunga, verso il centro del promontorio si
erge la torre costiera difensiva del XVI sec. Il promontorio è incorniciato nel
verde della pineta di Manaccora che ammanta i rilievi attraversati da profondi
sistemi di valli carsiche. La pineta è la macchia discendono nel promontorio
sin quasi al mare, interrotti solo dalla presenza di rare residenze e dagli
scogli battuti dai marosi. Alla torre e al trabucco si accede attraverso una
stradina che parte al centro di un tornante della strada costiera. Il trabucco
è di piccole dimensioni, ma il contesto di inserimento è di grande fascino.
Peschici - Trabucco in località Monte Pucci
Comune: Peschici
Modalità
di fruizione:
Cronologia:
Monte Pucci (296 m) è un
rilievo posto a est ovest del promontorio su cui insiste il centro abitato di
Peschici. In realtà si tratta dell’ultima parte di una lunga dorsale che
montuosa che nasce in prossimità della Foresta Umbra (loc. il Parchetto, 560 m)
e allunga verso il mare dando origine ad un continuum vegetale che termina con
queste splendide falesie la cui parte estrema è costituita da un promontorio
stretto e allungato nel mare.
Attraverso il sottosuolo di questa lunga dorsale giungono al mare le acque che
sfuggono alla presa delle radici dei faggi, dei cerri e dei carpini per
riemergere direttamente in mare. Qui la loro presenza diventa elemento di
richiamo durante il passaggio stagionale degli avannotti.
Abbarbicati alla roccia, come i pini d’Aleppo nel legno dei quali sono forgiati
stanno in questo stretto promontorio tre trabucchi, uno rivolto verso est e gli
altri due verso ovest. Le loro lunghe pertiche si allungano verso il mare
pronte a sostenere la pescata. Non a caso il trabucco era chiamato “la punta
d’oro”.
Il loro aspetto è di grande fascino sia per il contesto di inserimento, sia la
tecnica costruttiva che li fa apparire come santuari pagani dedicati alla forza
di questo mare. Il principale trabucco è in attività. Il vicino ristorante, che
ne ha copiato il nome, garantisce un utilizzo certo del pescato. La presenza di
questo trabucco è documentata dalla seconda metà del Novecento. Lo stato di
conservazione è buono per la costante manutenzione effettuata. E’ il trabucco
più grande della zona. godendo di una licenza governativa di 530 mq
complessivi, di cui 55 sulla costa e per l’impalcatura e 475 per lo specchio
d’acqua circostante.
Il trabucco di Montepucci è il primo costruito in questa zona; il primo
titolare fu Michele Lagroia, che lo lasciò in eredità alla figlia maggiore, che
sposò un Fasanella. Da allora è stato tramandato in eredità: gli attuali
possessori sono Matteo Fasanella e i suoi fratelli. Qualche anno fa, dopo una
burrasca, esso fu seriamente danneggiato, ma è stato rimesso in piedi dal
titolare.
Matteo Fasanella è un esperto di trabucchi tanto da essere l’autore del primo
libro scritto sul tema. Egli racconta che un tempo la pesca, riguardava solo
l'ottimo pesce azzurro. I trabucchi
hanno invece garantito la pesca di pesci di maggiore qualità e appetibilità.
IL trabucco di Monte Pucci è anche il luogo in cui
sembra essersi verificato uno dei miracoli di Sant’Elia. Secondo la storia
raccontata da Matteo Fasanella, verso la fine dell’estate, durante una giornata
di magra pesca giunse al trabucco un frate che chiese ai pescatori l’andamento
della giornata. Ma loro gli risposero che si trattava di una giornata di magra.
Ma il frate li rincuorò dicendogli che sarebbe stata una giornata di grande
pesca. I pescatori non gli vollero dare ascolto e stavano abbandonando il
trabucco, quando uno dei pescatori trovò l’immaginetta di Sant’Elia e si
accorse delle incredibile somiglianza. Fu proprio in quel momento che un altro
pescatore si accorse delle reti che si erano riempite di pesce. Così uniti
dallo stesso spirito cominciarono a girare gli argani. La rete venne su colma
di pesci. Si voltarono allora a guardare se ci fosse ancora il monaco. Ma il
frate, con un gesto del braccio, salutò tutti e sparì nel nulla.
Vieste - Trabucco del Porto
Comune: Vieste
Modalità
di fruizione:
Cronologia:
Il trabucco è situato all’interno dell’area portuale di Vieste, lungo la penisola di terra protetta a ponente dal lungo molo e verso levante dal profilo dell’isola di S. Eufemia. Su quest’ultima si staglia all’orizzonte il caratteristico faro. Anche sull’isola si possono vedere le tracce di un vecchio trabucco ormai in rovina. Il trabucco del Porto è invece operante. Una buona illuminazione lo rende un punto di attrazione per visitatori e turisti. Lo si raggiunge facilmente percorrendo la strada che costeggia il porto.
Vieste - Trabucco di Punta la Testa
Comune: Vieste
Modalità
di fruizione: n.a.
Cronologia:
Si tratta certamente del trabucco più ad oriente dell’intero Gargano. Infatti questo trabucco è posizionato sull’affascinante promontorio di Testa del Gargano, abbarbicato alla roccia, in compagnia di secolari pini d’Aleppo che insieme al mirto, al rosmarino e alle altre essenze della macchia mediterranea inebriano l’aria di profumi. A nord del promontorio si apre la cala di S. Felice dominata dal caratteristico architiello. . La leggenda vuole che l’architiello sia stato costruito dalle Ninfe marine e dai Tritoni per accogliere il dio Nettuno. Nella cala è presente una magica spiaggetta sabbiosa immersa nel verde. Nei press idella cala si trovano anche la grotta “Contrabbandieri” e “Campana Piccola”.Verso sud invece Testa del Gargano guarda verso baia dei Campi, limitata all’orizzonte dall’Isola omonima. Il trabucco è attualmente l’ultimo funzionante del litorale garganico a sud. Le alte scogliere e le falesie meno compatte devono avere avuyto il loro peso nell’abbandono delle ultime strutture. L’ultimo segnalato verso sud, ormai in rovina è segnalato presso Cala della Pergola.
Vieste - Trabucco di Punta Lunga
Comune: Vieste
Modalità
di fruizione: n.a.
Cronologia:
Una stretta penisola, chiamata Punta Lunga separa la spiaggia di Braico da quella di Punta Lunga. La spiaggia di Puntalunga, lunga 0,8 Km. è accessibile, come quella di Braico con facilità solo attraverso le retrostanti strutture ricettive di Punta Lunga e del Capricorno. Il fondale è basso e sabbioso per circa 50 metri. La cornice di questo tratto di costa è costituito da una corona di verdeggianti pinete e macchia mediterranea. Quasi in posizione terminale rispetto alla penisola di Punta Lunga si trova il trabucco omonimo.
Vieste - Trabucco di San Francesco
Comune: Vieste
Modalità
di fruizione:
Cronologia:
Edificato sulla penisola
di S. Francesco a ridosso dell’omonimo convento questo trabucco è considerato
tra i più antichi (più di un secolo di vita) manufatti del suo genere. IL
trabucco di S. Francesco gode anche di altre due particolarità la mole e la
caratteristica di essere gestito dal WWF. D’estate questo trabucco è meta di
numerosi visitatori perché spesso viene messo in funzione ed è possibile
ammirarne il funzionamento. In alcune occasioni è anche possibile gustare il
pesce appena pescato. Una illuminazione consente la visita anche in ore serali.
Dal sito del trabucco si gode un notevole panorama marino e
una piacevole vista della lunga spiaggia del castello.
La penisola mostra anche altre attrattive dalle rocce modellate dai marosi e
dal carsismo alle specie vegetali tipicamente alofile (adattate a vivere in
presenza di salsedine). La visita al vicino convento completa la nostra visita.
Il Trabucco è un antico strumento da pesca costruito in legno di pino d’Aleppo.
Secondo alcuni storici locali il suo utilizzo risalirebbe addirittura al tempo
dei Fenici e, sicuramente, rappresenta il più antico strumento di lavoro ancora
in uso tra i pescatori che operano lungo le coste di Peschici, Vieste e
Pugnochiuso.
Il trabucco è costituito da pali conficcati nella roccia, da un sistema di funi
che trattengono una grande rete detta trabocchetto che sfrutta la confluenza
delle correnti marine per intrappolare il pesce e da una tavolata, una
superficie in legno al centro della quale sorge il casotto, il vero e proprio
cuore nel quale il pescatore si porta di primo mattino e attende di recuperare
la rete con il frutto della pesca.
La funzione e la tecnica di pesca ci aiutano a capire anche l'etimologia del
nome.
Dal casotto si dipartono quattro lunghe antenne dalle quali partono altrettanti
canapi legati alla rete, predisposta e adagiata sul fondo del mare. Al centro
del casotto c'è l'argano rotante. Come in una catapulta, con un rapido
movimento, l'argano viene fatto girare per richiamare attorno a sé le corde
collegate ai quattro angoli della rete: assistiamo, in pochi istanti, alla
rapida riemersione del pescato.
Vieste - Trabucco in localita' Molinella
Comune: Vieste
Modalità
di fruizione:
Cronologia:
La spiaggia di Molinella è
una spiaggia sabbiosa di media profondità, esposta ad est e racchiusa da due
piccole penisole. La penisola posta a nord-ovest ha una tipica forma circolare
ed è occupata da vegetazione spontanea. Sul lato che guarda la spiaggia è
presente il trabucco di Molinella. Su questo promontorio è possibile ammirare
anche gli innumerevoli fenomeni di micro carsismo e di erosione marina delle
rocce con fori, vaschette di corrosione e piccole marmitte.
La spiaggia gode di una vista incantevole sulla città di Vieste. Vi si accede
percorrendo la strada litoranea Vieste-Peschici e seguendo le indicazioni che
conducono alla località “Molinella”.
A breve distanza dalla costa, verso l’interno è presente la grotta e la miniera
di Selce della Defensola, uno dei luoghi più importanti per lo studio dell’uomo
paleolitico.
Vieste - Trabucco Isola la Chianca
Comune: Vieste
Modalità
di fruizione:
Cronologia:
La spiaggia di Scialmarino
è una delle più lunghe ed interessanti del territorio di Vieste. E’ una
spiaggia sabbiosa di media profondità, con un fondale basso e sabbioso.
Questo fondale appare ancor più accessibile in prossimità del limite
occidentale della spiaggia dove è presente l’isola La Chianca. Si tratta in
realtà si un tratto di costa diviso dal resto della terraferma da un piccolo
tratto con acque basse. Sul limite orientale dell’isola La Chianca è presente uno
dei trabucchi ancora funzionanti del Gargano.
Il limite orietnale della spiaggia è limitato da una stretta penisola occupata
da un altro trabucco denominato Porticello o Scialmarino. Al centro della
spiaggia sfocia il torrente Macchio, che porta le acque della vicina Valle del
Tesoro, proveniente dalla Foresta Umbra.
Si può accedere alla spiaggia percorrendo la strada litoranea
Vieste-Peschici, e seguendo le indicazioni riferite alla località “Porticello”
Poco distante si trova la necropoli paleocristiana della “Salata” estesa su di
un area di 6.000 mq a pochi metri dalla spiaggia. Lungo la litoranea,
precedendo verso Vieste si incontra invece la Chiesa Santuario di Santa
Maria di Merino con i resti dell’annessa Villa romana di epoca imperiale (datata
63 a.c. -14d.c.).
Vieste - Trabucco S. Lorenzo
Comune: Vieste
Modalità
di fruizione:
Cronologia:
Procedendo da Peschici
verso Vieste, quasi in prossimità del centro urbano si incontra lungo la
litoranea un bivio che in realtà rappresenta un anello attorno al promontorio
di S. Lorenzo. Quest’ultimo rappresenta il limite nord-occidentale della
spiaggia omonima, posta immediatamente a nord dell’abitato di Vieste. Sulla
penisola, rivolta in posizione opposta rispetto alla spiaggia si erge il
trabucco di S. Lorenzo, ancora funzionante, ma oggi non più in attività.
La spiaggia di San Lorenzo, come quella della Scialara, data la sua notevole
vicinanza al centro del paese è molto frequentata dai viestani. Lunga circa 2
Km. è anche la spiaggia più profonda di Vieste, con i suoi 100 metri di media.
Sulla punta di San Lorenzo è sita l’omonima Chiesa rupestre (X - XII sec.). Sul
lato sud della spiaggia si trova invece l’ex Convento dei Cappuccini (XVII
sec.).
Vieste - Trabucco Tufara o Puzzacchie
Comune: Vieste
Modalità
di fruizione: n.a.
Cronologia:
Il trabucco Tufara si trova sulla porzione terminale del promontorio di Porticello. Il promontorio occupa una posizione a nord-ovest rispetto al centro urbano di Vieste. Sullo stesso promontorio insiste una torre di difesa costiera del XVI sec. Poco distante sullo stesso promontorio sono stati rinvenuti resti di un insediamento dell’età del bronzo e i resti dell’antica struttura portuale. A circa un chilometro di distanza si trova invece l’area archeologica della miniera di selce della Defensola.