San Marco - Cava di
Borgo Celano. Le impronte dei dinosauri
Comune: S. Marco in Lamis
Modalità di fruizione: l’area paleontologica non è di facile individuazione e
non è consentito l’accesso
Cronologia: Giurassico, Cretaceo
Nel 1999 in una cava di pietra in località Borgo
Celano, tra San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo, sono state rinvenute
numerose impronte di dinosauri. Si tratta di decine di impronte (crica
69) poste isolate o lungo brevi piste fossilizzate che testimoniano il
passaggio di grandi bipedi tridattili, cioè con zampe a tre dita.
Diverse le specie a cui appartenevano le impronte: Teropodi del Cretaceo
inferiore (130 milioni di anni fa), carnivori alti più di 5 metri, Iguanodonti,
erbivori pesanti 5 tonnellate e lunghi fino a 9 metri, Sauropidi, dinosauri
quadripedi.
Altre impronte furono in seguito individuate nel 2001 su tre blocchi di pietra
del porto di Mattinata. Si tratta di altre 13 impronte tridattile, grandi
26-27 centimetri, di dinosauri vissuti 100 milioni di anni fa. I massi
provenivano da cave garganiche della zona di S. Marco in Lamis. Successivamente
i blocchi sono stati rimossi ed hanno trovato posto in un locale nel comune di
Mattinata.
Altre impronte sono inoltre state scoperte successivamente su blocchi di pietra
del porto di Peschici, con impronte che arrivano sino 45 cm di dimensione.
Queste ultime provenivano dall’area di Apricena, mostrando un ventaglio più
ampio dell’area di provenienza.
Tra il Giurassico e il Cretaceo (150 e 60 milioni di anni fa), il Gargano era
costituito da atolli, isolotti e barriere coralline, aree che la scoperta di
questi animali, dimostra doveva avere un collegamento con aree emerse più vaste
come il continente africano o la stessa Europa. La piattaforma Apula, doveva
avere quindi l’aspetto di una penisola circondata da piccoli arcipelaghi.
Le impronte trovate appartengono a dinosauri terrestri che le hanno lasciate in
sedimenti fangosi con sottili tappeti algali. Questo dato mostra che le aree
oggetto del ritrovamento appartenevano ad ambienti terrestri o palustri o
comunque caratterizzati da acque basse.
San Marco - Chiancata
La Civita
Comune: S. Marco in Lamis
Cronologia: Paleolitico
Si tratta di un vasto insediamento trincerato dell’età
del Bronzo posto su un vasto terrazzo affacciato a strapiombo sul vallone di
Vituro. L’area si presenta come circondata da muri a secco e forma quasi
quadrangolare. Altri muri suddividono stradine interne, orti e cortili.
Nell’area sono stati rinvenuti numerosi frammenti di terracotta e altri
manufatti. Nel recinto della civita si possono anche osservare pagliari e altre
costruzioni in pietra a secco. Nell’insieme quindi un luogo di notevole fascino
e impatto paesaggistico.
San Marco - Eremo
della Ss.ma Trinità
Comune: S. Marco in Lamis
La Valle di Stignano antica via d’accesso al Santuario
garganico di San Michele, custodisce con i suoi Eremi una memoria spirituale di
grande valore culturale, fondamentale per la storia del Gargano. Di questi
antichi luoghi di spiritualità non restano che pochi ruderi dimenticati. Tra
questi luoghi dello spirito l’Eremo della Ss.ma Trinità è il più interessante.
L’Eremo è situato a circa 575 m slm, in località "Sambuchello", un
monte che domina la Valle di Stignano, al limite territoriale dei comuni di San
Marco in Lamis e quello di Sannicandro Garganico, questo fa pensare che in
passato la costruzione degli edifici spirituali in determinati luoghi
"cardine" potesse essere sostenuta dalle abbazie o dai signori
feudali, per meglio contrassegnare il territorio dal momento, che questa è zona
di confine tra il feudo di Castelpagano e l'abbazia di San Giovanni de Lama
(attuale Convento di San Matteo). Scarse e frammentarie sono le notizie
riguardanti la sua costruzione, tuttavia la sua costruzione potrebbe essere
collocata intorno al XIII sec. Dell’antica struttura oggi non restano che i
ruderi di alcune mura in pietra, ormai semiricoperti dalla vegetazione; dai
quali peraltro si evince che la struttura ha subito nel corso dei secoli
numerosi lavori di recupero e di ampliamento. La presenza dell’Eremo della
Ss.ma Ss.ma Trinità è testimoniato dalle numerose cartine e mappe antiche su
cui è segnato. Tra tutti gli eremi presenti tra le valli di Castelpagano sino a
Stignano questo doveva essere il più grande e importante. La struttura
dipendeva dal convento di Sant'Agostino che a sua volta dipendeva dal Padre
Guardiano del convento di Stignano e fu abitato da diversi eremiti.
San Marco - Eremo di
Sant’Agostino
Comune: S. Marco in Lamis
L’Eremo di Sant’Agostino è situato alle pendici delle
Coppe di Monte Castello, a 377 m dal livello del mare, nella valle della
Cisternola. L’Eremo è uno dei più antichi luoghi dello spirito edificati
lungo l’antica via d’accesso che dalla Valle di Stignano portava al Santuario
garganico di San Michele. La costruzione dell’eremo potrebbe risalire all'XIII
secolo, probabilmente sotto il pontificato di papa Alessandro IV (il pontefice
che riformò gli Eremitani di Sant'Agostino nel 1256). Con la costruzione e lo
sviluppo del convento di Stignano la sua funzione, venne a diminuire tanto da
essere abbandonato qualche secolo dopo. Oggi la costruzione si presenta in uno
stato discreto, tanto che è ancora ben evidente l’impianto strutturale.
Infatti, in una delle due cappelle (se pur in precarie condizioni) si possono
ancora ammirare alcuni affreschi. Secondo alcuni studiosi questi
affreschi risalgano XVI secolo, e raffigurano San Michele Arcangelo
nell'intento di scacciare un demone, una Eva, ed un affresco raffigurante tre
frati di cui uno a cavallo. Il frate a cavallo potesse essere San Pietro da
Morrone o meglio papa Celestino V, che fu catturato nel maggio del 1295 da
Guglielmo l'Estendard, per ordine di papa Bonifacio VIII a Vieste.
San Marco -
Insediamento di Monte Granata
Comune: S. Marco in Lamis
Cronologia: età del Bronzo
Monte Granata è una località posta sugli ultimi
contrafforti del versante meridionale del promontorio in agro di San Marco in
Lamis. Posta a breve distanza dall’imbocco del Vallone di Vituro nel Tavoliere,
l’area è caratterizzata dalla diffusa presenza di attività estrattive, ma
conserva allo stesso tempo una delle ultime aree di vegetazione steppica della
fascia pedegarganica.
Proprio in quest’area è stato individuato un vasto insediamento dell’età del
Bronzo esteso per circa 500 metri. L’insediamento è delimitato da una poderosa
struttura difensiva con muri in pietrame a secco e talvolta megaliti, che, in
alcuni punti raggiungono lo spessore di 150 centimetri. Si presuppone che
fossero presenti anche torrette circolari di avvistamento. All’interno
dell’insediamento è stato rilevato un grande tumulo di pietrame in forma
ellittica derivante dal crollo di una costruzione con elementi megalitici.
San Marco - Rovine
della Chiesa di S. Nicola
Comune: S. Marco in Lamis
Cronologia: Medioevo
La chiesa di S. Nicola fa parte degli eremi, conventi
e cenobi posti lungo la via Sacra dei Longobardi e precisamente ad un paio di chilometri
da San Giovanni Rotondo a ridosso della vasta conca carsica di Sant'Egidio.