Epinephelus marginatus

Epinephelus marginatus (guaza) (Lowe, 1834), cernia bruna

Comune: Isole Tremiti
Modalità di fruizione:
Cronologia:

Fra le otto specie di cernie che popolano il Mediterraneo, comprese due provenienti da mari stranieri, la cernia bruna Epinephelus marginatus è la più grande. Pesce dal corpo robusto slanciato, piuttosto compresso, testa grossa con bocca molto grande, più sporgente nella parte inferiore (mandibola) rispetto alla superiore (mascella); su entrambe, è presente una fila esterna di denti anteriori caniniformi ed inclinati, seguiti da serie più interne di denti mobili e depressibili.

La pinna dorsale è unica, con 11 robusti raggi spiniformi nella parte anteriore. Il colore della cernia tende al rosso e al marrone: diffuse su tutto il corpo, macchie irregolari, grigie o giallastre; ventre più chiaro con tonalità giallognole. La coda presenta un’ evidente striatura bianca.Il colore può subire grossi cambiamenti in relazione al sesso, all’ambiente e al comportamento. Raggiunge i 150 cm, con massimo peso riportato 60 kg e massima età 50 anni. E’ associato alla scogliera, tra 8 e 300 metri.

La riproduzione nel Mediterraneo avviene in estate, quando gli individui sessualmente maturi si raggruppano in aree a profondità di 15-30 m per emettere i gameti (uova e spermatozoi). Ciascun individuo, nel corso della crescita, inverte il proprio sesso: per i primi 10-12 anni ogni cernia è femmina, dopo i 12 anni diventa maschio (ermafroditismo proteroginico). La trasformazione da femmina a maschio dipende anche da stimoli socio-comportamentali: se sono presenti molti individui di grandi dimensioni, non è detto che tutti cambino sesso diventando maschi, perché non sarebbero necessari.

Al contrario, se la popolazione è costituita solo da individui giovani, allora alcuni cambieranno sesso e diventeranno maschi prima di raggiungere i 60-90 cm di taglia. Le colorazioni della cernia bruna, dette “livree”, sono state osservate e descritte da più di un ricercatore; le più spettacolari sono legate al periodo della riproduzione, ma anche in condizioni normali i colori possono cambiare leggermente in risposta a diversi stimoli.

Chiunque abbia incontrato sott’acqua una piccola cernia ha potuto osservare che essa è in grado di “cambiare colore”, ovvero accentuare il contrasto tra le macchie chiare e la colorazione di base scura, nel giro di un secondo: questa reazione le serve a confondersi meglio con le alghe e le spugne che incrostano il fondo. In altre occasioni, le macchie chiare possono scomparire quasi del tutto per poco tempo, ma il motivo ancora non è chiaro: sembra che questa sia una colorazione legata all’aggressività.

Le livree più interessanti sono tipiche del periodo riproduttivo: in particolare, le femmine diventano leggermente più chiare, mentre la colorazione dei maschi dominanti è caratterizzata da un insieme di disegni chiari (grigio-bianchi) su fondo quasi nero, diversi dal normale disegno: le strisce argentate formano dei raggi intorno all’occhio; l’opercolo appare coperto di macchie chiare ben visibili; la parte posteriore del corpo si copre di strisce argentate, più marcate ventralmente; l’iride acquista un aspetto brillante, schiarendosi; le pinne impari diventano grigie e perdono il caratteristico margine chiaro.

Questa è la livrea “silver”, perché particolarmente brillante. Solitario e territoriale si nutre di pesci, la maggioranza dei quali specie residenziali. La cernia è un pesce di tana, vive presso fondali rocciosi, ricchi di grotte, dalla superficie sino a 100 metri. La cernia bruna vive in ambienti rocciosi nei quali stabilisce la propria tana, in anfratti o cavità: per questo è considerata una specie semi-criptica. L’ambiente sottomarino delle Tremiti, ricco di fenditure nella roccia, accumuli di massi, scogli o detriti di franata presenta le caratteristiche indispensabili per l’insediamento di questi pesci.

Sono inoltre importanti una pendenza del fondale media e la presenza di massi molto grandi: in un ambiente di questo tipo si moltiplicano le possibilità di trovare tane e rifugi temporanei. Osservando le cernie abbiamo notato che la preferenza per la pendenza del fondale è influenzata dalle dimensioni degli individui; più una cernia è grande, meno essa sente il bisogno di nascondersi, ed è quindi disposta a nuotare su fondali ripidi e quasi verticali.

Anche la profondità alla quale è possibile incontrare le cernie dipende in parte dalle loro dimensioni: in aree che non hanno nessun vincolo di protezione le cernie più grandi vivono a profondità maggiori, mentre nelle zone meno profonde si trovano gli individui più giovani. La specie ha subito un attacco pesante ed è forse il pesce simbolo del Mediterraneo.

Presente in particola modo presso Punta Secca di Capraia.Protetta secondo l’anneso III da ASPIM (Protocollo relativo alle Aree Specialmente Protette e la Biodiversità in Mediterraneo), Monaco, 24/11/1996, legge 175 del 25/05/1999.

Erosaria spurca (Linnaeus, 1758)

Comune: Isole Tremiti
Modalità di fruizione:
Cronologia:

Una delle poche cipree che vive nel nostro mare, ha una colorazione biancastra, con sottili ed indistinte variegature giallo brune sul dorso. Il margine è giallognolo delimitato da una serie di fossette. La parte inferiore è giallo crema o bianco crema uniforme. Vive sulle coste a profondità comprese fra 5 e 15 metri, sotto sassi o in fessure, nella nostra area marina è alquanto rara.

Protetta secondo l’anneso III da ASPIM (Protocollo relativo alle Aree Specialmente Protette e la Biodiversità in Mediterraneo), Monaco, 24/11/1996, legge 175 del 25/05/1999 e dall’allegato II della Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica dell’ambiente naturale in Europa (Berna) “Specie di fauna rigorosamente protette”, L. 503, 5.10.81.

Ultimo aggiornamento

23 Maggio 2023, 12:30