Merletti e ricami

Comune: Monte Sant’Angelo

Una attività tipica delle donne garganiche è stato il ricamo e la produzione dei merletti, i cui prodotti sono ancora oggi diffusi in tutti i centri del promontorio. L’arte ancora oggi tramandata di madre in figlia è ormai limitata soprattutto alla preparazione del corredo. I ricami e i merletti sono da sempre legati alla valorizzazione del corredo, requisito fondamentale per le ragazze per arrivare al matrimonio con le carte in regola.

La parure di lenzuola “da prima notte” doveva essere la più bella, ricamata con scene di vita bucolica tra voli di farfalle e amorini. Secondo la tradizione le future spose venivano avviate in tenera età alla scuola dell’ago e del filo. Quando il corredo era pronto si faceva a gara a chi produceva più capi raffinati. La dote poteva quindi essere a 15, 20 o 30 panni e lo si esponeva impegnando un’intera stanza.

Avvenuto il matrimonio il corredo veniva usato con attenzione e parsimonia, in quanto doveva durare tutta la vita. Per ricamare si tende sul telaietto, telèrétt, a tamburo la stoffa, dopo aver disegnato il soggetto. Spesso la ricamatrice non si limitava a copiare soggetti dagli album di modelli, ma creava il disegno e l’intreccio dei fili con una tecnica personalizzata. A seconda del materiale usato, venivano eseguiti ricami in lino, in lana, in seta, in oro, o ricamo di lana su lino, di seta su lana.

Con la tecnica dei punti si ricamava a piatto, a rilievo o applicato. . Nel merletto è assente il supporto tessile. L’elemento di composizione è il filo, che, col gioco grafico, dà equilibrio a questo libero lavoro d’intreccio. Sul Gargano la merlettaia usava l’ago come strumento di lavoro piuttosto che il tombolo. I fili dei merletti, di lino o cotone, più antichi erano così sottili che un centimetro della loro larghezza comprendeva 222 fili affiancati.

Una lunga striscia di merletto, girèlètt, spesso decorava il margine del copriletto e poi tende e altri tessuti decorativi. Merletti e ricami di valore possono essere osservati in alcuni musei etnografici del territorio garganico, che espongono sia abiti tradizionali che paramenti sacri. L’attività di merlettaie e ricamatrici è ancora in auge nei paesi del Gargano, più spesso in una economia di autoconsumo e di piccoli lavori tra famiglie vicine. Non mancano però prodotti che possono possono essere acquistati o realizzati su commissione. Il Parco del Gargano ha organizzato e promosso negli ultimi anni alcuni corsi per la valorizzazione di questa antica arte.

Ultimo aggiornamento

23 Maggio 2023, 10:28